Obiettivo dell’incontro, che ha visto la partecipazione del sindaco di Potenza Dario De Luca e del pastore avventista Giuseppe Butera, è stato anche quello di voler presentare alla cittadinanza la “timida” comunità che, come ha dichiarato il responsabile della comunicazione del gruppo avventista potentino Giuseppe Dapoto, “ha deciso di farsi conoscere e diventare espressione della città di Potenza”, motivo per cui la manifestazione è stata organizzata in un luogo pubblico e con il patrocinio del Comune. “Pregherò per il sindaco De Luca”, ha ammesso il Pastore nel rammentare gli insegnamenti della dottrina avventista. “Il mio compito è quello di aiutare e servire la comunità, aiutare il prossimo, gli anziani, i bisognosi – ha dichiarato Giuseppe Butera – Cerchiamo di vivere il Vangelo non soltanto a livello teorico ma soprattutto a livello pratico. Nostro Signore non soltanto conosceva la Scrittura ma la viveva in mezzo al popolo”.
“In passato diversi partiti, sia di destra sia di sinistra, mi proposero di candidarmi, ma essendo mosso da un profondo sentimento di antipolitica ho sempre detto no”, ha raccontato il sindaco De Luca nel suo intervento. “Una sera nel mio ufficio vennero dei giovani a chiedermi di candidarmi. Ricordo ancora le loro parole. Mi dissero che c’era bisogno di assicurare un futuro alla loro città perché volevano continuare a vivere a Potenza e che le cose non stavano andando bene”, ha continuato il primo cittadino. “In verità non pensavo che la mia povera persona potesse essere risolutiva dei problemi della città, però mi venne in mente la parabola dei talenti, fu quella che mi convinse. Se si ha un talento e lo si sotterra ce ne sarà chiesto conto. Allora dissi a quei ragazzi di si”. “Le cose poi hanno preso una piega assolutamente particolare per cui ho vinto le elezioni e sono diventato il sindaco di Potenza – ha continuato De Luca.
“Il giorno del ballottaggio era la sera di Pentecoste e ho pensato, quando ho capito per la prima volta che sarei diventato il sindaco di Potenza, che se il Signore mi stava dando questo peso mi avrebbe dato anche la forza per portarlo”. “La forza me l’ha data sia sul piano personale sia attraverso le persone, le stesse che incontro per strada e che mi incitano a non mollare. La forza l’ho trovata nelle persone che mi aiutano, negli impiegati, non tutti, ma nella gran parte di essi. Questa è la forza con la quale è possibile cambiare le cose. In modo semplice, rendendo le cose più facili per chi vuole fare, nel sentirsi comunità”, ha esortato il sindaco. “La vittoria di Matera a capitale europea della cultura 2019 ci ha dimostrato che quando un popolo è capace di unirsi intorno alla propria identità e ai propri valori, alla fine questo popolo ce la può fare”. “Sono convito – ha concluso De Luca – che nonostante le gravi condizioni della nostra città che la prossima settimana porteranno quasi certamente alla deliberazione del dissesto finanziario, se riusciremo, tutti insieme, a fare squadra, a unirci, ce la potremo fare a uscire da questa situazione di difficoltà e a dare una prospettiva di futuro ai nostri giovani”. Il primo cittadino ha poi ringraziato la comunità avventista auspicando future occasioni di collaborazione.
Fonte: Il Quotidiano della Basilicata, 16 novembre 2014, di Francesco Cutro
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