La notizia ha subito causato un terremoto alla motorizzazione e allarmismi tra gli automobilisti. La circolare poco chiara diramata dal governo lo scorso 10 luglio è poco chiara così in tanti temono di dover aggiornare immediatamente i propri dati. Proviamo a capire qui chi riguarda la norma e cosa deve fare.
Chi deve cambiare i dati – La normativa riguarda chi opera nel settore delle auto aziendali o in comodato o nel settore dei trasporti. Per quanto rigurda i privati, invece, se il veicolo è intestato a una persona che muore e i parenti guidano il mezzo per più di un mese dovranno rispettare le norme per evitare sanzioni che vanno da 705 a 3.526 euro, oltre al ritiro del libretto di circolazione.
Chi non deve cambiare intestatario – L’obbligo scatta solo per gli atti posteriori al 3 novembre 2014, mentre per quelli precedenti non vige alcun obbligo e l’aggiornamento è facoltativo. Nessun obbligo per i veicoli in comodato d’uso all’interno di un nucleo familiare. Nessun obbligo né sanzione per i figli che usano la macchina dei genitori o per casi simili, a patto che si tratti di persone residenti sotto lo stesso tetto. Tuttavia, molto difficilmente sarà sanzionato chi prende in prestito un’auto da a un amico o un parente dato che impossibile risalire a quando è avvenuto il cambio di conducente. Inoltre sono esentanti dall’obbligo i soggetti che effettuano attività di autotrasporto con licenza e i rimorchi di massa superiore alle 3,5 tonnellate. Dunque nessun obbligo per gli iscritti all’Albo autotrasportatori, per chi ha licenza per conto proprio o per chi guida autobus, taxi o noleggio con conducente.
Fonte: liberoquotidiano.it
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11713586/Patente-e-libretto–novita-sui.html