Come affrontare il sovraindebitamento in un periodo di crisi economica. E’ stato questo il tema dell’incontro organizzato dall’Adoc Basilicata e dalla Uil di Potenza durante il quale Nino D’Andrea, presidente Adoc, Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil e l’avvocato Francesca Sassano, legale Uil e Adoc, hanno illustrato l’interessante possibilità, offerta ai consumatori dalla legge 3 del 2012, su come rinegoziare i debiti contratti volontariamente e che non si riescono più a pagare.
L’articolo 7 della legge, infatti, afferma testualmente che “il debitore in stato di sovraindebitamento (dove per «sovraindebitamento» si intende una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte nonché la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni), può proporre ai creditori, con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi con sede nel circondario del tribunale competente, un accordo di ristrutturazione dei debiti”. Facciamo un esempio pratico per capire meglio il funzionamento. Un cittadino chiede un prestito ad una banca per ristrutturare la propria abitazione o accede ad un finanziamento attinto in maniera incolpevole e costretta. Per motivi di sovraindebitamento non può più rispettare il vincolo contrattuale. Questi, secondo quanto previsto dalla legge 3 del 2012, può rivolgersi al tribunale, spiegare la propria situazione debitoria, ammettendo e dimostrando la propria incapacità al pagamento delle rate, e rinegoziare gli estremi del debito senza quindi essere insolvente. In sostanza il cittadino ammette: “Io voglio pagare ma mi dovete aiutare”. Il giudice a questo punto, esaminata la situazione, definisce la rata più giusta da pagare, negoziando tale valore con entrambe le parti. Una soluzione, quindi, che da un lato va incontro alle esigenze del debitore, dall’altro offre una tutela al creditore che altrimenti rischierebbe di non percepire nemmeno il nuovo importo concordato. Questa procedura, tra l’altro, vuole anche evitare il ricorso a procedimenti legali più inflessibili come il pignoramento del quinto o lo sfratto, e allo stesso tempo impedire azioni illegali o gesti drastici da parte di chi viene a trovarsi in difficoltà economica. Adoc e Uil, a tal riguardo, offrono una prima consulenza gratuita per i loro iscritti i quali non devono fare altro che inviare una mail all’indirizzo info@adocbasilicata.org per fissare un primo incontro ed esaminare la documentazione per la richiesta del nuovo piano. A questo punto l’istanza viene inviata al giudice che ne valuta gli estremi. “Il nostro obiettivo è quello di ampliare la gamma dei servizi offerti per andare incontro alle esigenze delle 34.000 famiglie che, in Basilicata, si trovano sulla soglia di povertà assoluta – ha dichiarato il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – Sindacato e associazione dei consumatori sono disponibili, quindi, a sostenere, sia sul piano psicologico sia su quello economico, le famiglie che si trovano in difficoltà, prima che queste si mettano nelle mani degli usurai”.