Fumetto, la storica “jeanseria” del centro storico di Potenza, nasce nel 1976 da un’idea di Pierluigi Lamoregese con l’allora socio e cugino Pietro. Il negozio vuole diventare il punto jeans e sportware di Lamoregese per soddisfare il gusto dei più giovani e consigliare le tendenze del momento. Negli anni dei primi Lewi’s e Wrangler, quando il blue jeans diventa un indumento di moda, Fumetto conquista l’anima giovane della città cercando di proporre capi sempre in linea con le tendenze internazionali.
Nel 1990 Pierluigi rileva l’azienda diventando unico proprietario. Oggi la gestione dell’attività è passata al figlio Alessandro.
Ubicato da sempre in via Pretoria n. 248, a pochi passi dal tempietto di San Gerardo, il negozio, in precedenza sede di un albergo, ha avuto negli anni ben quattro ristrutturazioni.
“Oggi – racconta Alessandro – siamo presenti nel Black Book of Retail, la prima guida completa alla distribuzione fashion di alta gamma in Italia, dove sono recensiti i 200 negozi multibrand più rappresentativi dell’intero Paese”.
Che cosa è cambiato in questi 40 anni di attività?
Alessandro – “E’ cambiata prevalentemente la moda e con essa i gusti dei clienti. Ci siamo dovuti adattare a questo cambiamento trasformandoci negli anni in uno store capace di soddisfare non solo il gusto dei giovani ma anche quello dei più grandi. Fumetto ha vestito due generazioni di potentini, da quando l’attività era gestita da papà, ad oggi. La clientela è rimasta sempre affezionata al nostro brand e alle proposte sempre in continua evoluzione che declina il nostro stile casual glamour e di qualità”.
Come è cambiato il centro in questi anni?
Alessandro – “E’ cambiato principalmente a causa del trasferimento di molti uffici in periferia. E’ stato inevitabile, quindi, che una buona fetta di clienti, sia andata persa. C’è da dire, comunque, che in questi anni non è stato fatto molto per creare soluzioni attrattive che invogliassero i potentini a fare shopping in centro, anzi”.
Ci sarà un proseguimento generazionale nella gestione dell’attività?
Alessandro – “Me lo auguro. Io ho due figli, ancora piccoli, ai quali consiglierò vivamente di intraprendere la stessa attività del papà e del nonno, cercando di trasferir loro la stessa passione con la quale in questi anni, ogni mattina, abbiamo “tirato su la saracinesca”.