Il negozio Brums di Potenza nasce nel 1998 dall’esigenza di vestire con qualità la personalità esuberante dei bambini. Il marchio Brums vede i suoi albori nel 1951, nel varesotto, quando Giovanni Prevosti fonda Pregio, una piccola azienda tessile che produceva abbigliamento uomo, donna e bambino. Un marchio quindi con 50 anni di storia che propone oggi una moda fatta di attimi, di giorni speciali, pensata per accompagnare le giornate di ogni bambino, che voglia diventare astronauta o sceriffo, ballerina o principessa.
Il marchio Brums, inizialmente nato come Brummel, compare nel 1960. Nel 1981 l’azienda concentra il suo business sul segmento kidswear di alto livello con l’acquisizione di Brummel s.p.a. e nel 1988 nasce il primo negozio franchising Brums in corso Buenos Aires a Milano. Nel 2007 viene realizzato il restyling del marchio Brums che si traduce nel lancio del nuovo Concept Store. Nel 2010 Brums apre la propria pagina Facebook e lancia la sua prima applicazione iphone; l’anno successivo esce Brums Store, il negozio online ufficiale dell’azienda.
Brums è oggi una fra le prime aziende nel settore di abbigliamento infantile ad utilizzare la distribuzione in franchising; sono circa 250 i punti vendita monomarca e 600 le boutique multimarca che distribuiscono le sue collezioni in Italia.
Il negozio Brums di Potenza apre a marzo del 1998, nell’attuale locale al civico 7 di via Mazzini, precedentemente occupato dalla Prenatal.
“La scelta del marchio Brums è stata una scelta prevalentemente commerciale basata su un’attenta indagine di mercato – spiega la signora Luisa Nicastro, attuale responsabile del negozio – Brums rappresenta oggi una delle migliori linee di abbigliamento per bambini sempre in tendenza con le mode del momento e attenta alle esigenze delle mamme e dei loro figli”.
“La scelta di aprire in centro ci fu imposta dall’azienda che obbligava i franchisor a selezionare le vie commerciali più importanti della città. Oggi, per come stanno le cose, la valutazione, probabilmente, sarebbe stata diversa”.
Lo ammette con molto dispiacere la responsabile della boutique che sottolinea un generalizzato scadimento del centro storico di Potenza.
“La colpa principale, per quanto ci riguarda, è legata prevalentemente alla cultura esasperante dell’uso della macchina da parte dei potentini. E’ vero che molta gente non conosce nemmeno l’esistenza dei nuovi parcheggi o dei nuovi piani di mobilità, ma è vero anche che si pretende di parcheggiare la propria autovettura difronte al negozio. C’è chi per acquistare un cappellino da 10 euro ne spende 15 di benzina. I potentini devono imparare a lasciare la macchina in garage e muoversi di più a piedi, ne gioverebbero anche dal punto di vista della salute”.
La signora Nicastro, aiutata nella gestione dell’attività dal marito, sconsiglierebbe ai suoi figli di continuare l’attività. “Quando abbiamo aperto la boutique, eravamo in 7. Oggi siamo io e mio marito aiutati da una ragazza con contratto part-time. Il centro storico ha necessariamente bisogno di una rinascita, altrimenti saranno davvero poche le attività che passeranno in mano alle future generazioni”.