Dopo l’Ugl Polizia Penitenziaria, che ieri ha tenuto un sit-in in piazza Mario Pagano a Potenza e ha avuto un incontro in Prefettura, anche le altre organizzazioni sindacali di categoria S.A.P.Pe., U.I.L. Penitenziari , O.S.A.P.P. e C.G.I.L. scendono in campo contro quello che, in una lettera inviata ai responsabili nazionali dell’amministrazione penitenziaria, al prefetto di Potenza D’Acunto e alle segreterie nazionali dei sindacati, definiscono “l’immobilismo assoluto dell’Amministrazione Penitenziaria rispetto al tentato omicidio perpetrato da due detenute del carcere di Potenza a danno di un Assistente di Polizia Penitenziaria femminile, tutt’ora ricoverata presso l’Ospedale Regionale “San Carlo” di Potenza”. Episodio avvenuto il 21 dicembre scorso.
Non essendoci stata nessuna iniziativa da parte dell’amministrazione penitenziaria, i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e, a decorrere dal 30.12.2015, e l’astensione della mensa di servizio da parte di tutto il personale di Polizia Penitenziaria della struttura potentina.
Nella nota i segretari regionali Giovanni Grippo, Cosimo Morcinelli, Giuseppe Morlino e Saverio Brienza denunciano l’ abbandono totale della Dirigenza penitenziaria, “attenta esclusivamente ai bisogni ed al benessere dell’utenza detenuta , mentre scarsa è l’attenzione nei confronti dei lavoratori e della loro sicurezza, privilegiando – precisano – esclusivamente le attività trattamentali, di ogni genere, dettate dal nuovo modello di esecuzione della pena, conseguente alla c.s. “Sentenza Torregiani” .
Nella nota si parla di “ lampante incapacità gestionale” dell’Amministrazione anche di fronte all’aggressione subita da un’agente di polizia penitenziaria da parte di due detenute avvenuto il 21 dicembre scorso nel carcere di Potenza, che avrebbe dovuto consigliare la direzione del carcere di trasferire le responsabili.
I segretari regionali di S.A.P.Pe., U.I.L. Penitenziari, O.S.A.P.P. e C.G.I.L sostengono che numerosi episodi di violenza, verificatisi nel carcere di Potenza , sono stati provocati anche da soggetti che soffrono patologie di natura psichiatrica, trasferiti dal Dipartimento , senza tener conto che l’Istituto potentino non è adeguato strutturalmente ad ospitare tale tipologia di soggetti, ancor di più con una grave carenza di organico pario a circa 40 unità e soprattutto in assenza di personale appartenete ai ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori.