Giovedì 11 aprile 2024 – Per le Regionali in programma in Basilicata il 21 e il 22 aprile sono cinque i candidati “impresentabili” – tre nel centrodestra e due nel centrosinistra – i candidati impresentabili.
Lo ha stabilito la Commissione parlamentare Antimafia sulla violazione del codice di autoregolamentazione.
Gli impresentabili sono Angelo Antenori (Orgoglio lucano), Vincenzo Clemente (Udc-Dc con Rotondi-Popolari Uniti), Francesco Piro (Forza Italia) nel centrodestra, consigliere regionale uscente; Lucio Libonati e Livio Valvano, entrambi candidati con la lista Avs-Si-Psi.
Con una nota, il segretario regionale del Psi, Livio Valvano contesta la decisione della Commissione parlamentare ed afferma:
“Al momento il mio certificato del casellario giudiziale è ‘nullo’ e tale resterà in futuro. Esprimo stupore per l’esistenza di questa barbara procedura del codice di autoregolamentazione parlamentare che fa strame dei principi costituzionali.
Non c’è nessuna condanna per i fatti in giudizio, anzi, c’è una sentenza della Cassazione dell’11 giugno del 2015, n. 31351, sezione n.6, che afferma- precisa Valvano – l’inesistenza a mio carico anche dei soli indizi, l’assenza di reati e, addirittura, l’obbligo morale di conferire un encomio al sindaco che, nelle circostanze contestate, si sarebbe speso solamente nell’interesse della comunità amministrata.
Si tratta – ha specificato Valvano – di fatti risalenti al 2013, come ben sanno i cittadini di Melfi che mi hanno rieletto Sindaco alle elezioni del 2016, riguardanti contestazioni di ‘concorso’ (per la serie: non poteva non sapere) per presunte irregolarità amministrative, approfondite anche dal Ministero dell’Interno con la Commissione di Accesso nominata dall’allora Ministro leghista Salvini.
Il lavoro della commissione di accesso – precisa Valvano – portò all’archiviazione del procedimento di inchiesta per tutto il corpo politico, sindaco compreso, con il decreto del 28 dicembre 2020.
Si tratta – conclude il candidato al Consiglio regionale – di fisiologiche attività e pesi da sopportare per tutti coloro che fanno gli amministratori in Italia, come ben sanno i Sindaci e i Presidenti di Regione, gli assessori e consiglieri regionali interessati da inchieste, su cui poi l’organo giudicante farà giustizia”.
In un post su Facebook, Francesco Piro ha scritto: “Giusto per essere chiari con qualcuno che pensa di poter danneggiare la mia campagna elettorale a dieci giorni dal voto: la solita macchina del fango ad orologeria, mi viene da sorridere e sorrido. La mia campagna elettorale continua con la coerenza di sempre e con maggiore determinazione, con l’obiettivo di essere il primo della lista di Forza Italia” per la provincia di Potenza.
In una nota Lucio Libonati – come riporta l’Ansa – ha sottolineato che “con rispetto e fiducia nella magistratura, confido nel corso della giustizia. Premesso che non vi è nessuna condanna per qualsivolgia reato – ha continuato – dichiaro solennemente di essere del tutto estraneo e non colpevole rispetto all’ipotesi di reato di violazione dei sistemi informatici di cui sono accusato in relazione a vicende risalenti all’anno 2011. Si tratta di una ipotesi di reato comune e personale. Nego fermamente ogni coinvolgimento nella suddetta ipotesi reato e respingo le accuse con fermezza”.
Da precisare che i cinque candidati ritenuti dalla Commissione Parlamentare Antimafia “Impresentabili” potranno regolarmente partecipare alle elezioni perchè la Legge Severino che stabilisce le norme per la prevenzione e la repressione della corruzione prevede l’incandidabilità solo in caso che la sentenza passi in giudicato.