Sabato 23 aprile 2022 – Tra i 52 indagati dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sull’università di Reggio Calabria coordinata dalla Procura diretta dal magistrato Giovanni Bombardieri vi sono – come riporta Cosenza Channel – anche l’ex rettore dell’Università di Basilicata, Aurelia Sole, e la figlia Giulia Ida Presta, che, secondo quanto emerge dall’inchiesta, sarebbe stata favorita per accedere al dottorato di ricerca, nonostante non avesse i requisiti. SEGUE DOPO LA PUBBLICITA’.
Il Gip di Reggio Calabria – riporta sempre Cosenza Chanel – scrive in premessa: “La collocazione tra i posti utili è stata determinata dalla segnalazione di Catanoso (rettore del’Università di Reggio Calabria – n.d.r.)”, che avrebbe indicato Ida Giulia Presta “come candidata che doveva avere accesso al dottorato, risultato, questo, raggiunto malgrado la mostrata incompetenza alle prove scritte e orali da parte della favorita.
Al riguardo – secondo il gip – il primo dialogo significativo è stato captato il 28 maggio del 2018, tra il rettore Catanoso, chiamante, e l’allora rettore dell’Università della Basilicata, Aurelia Sole (in carica fino al settembre 2020)”.
“Appare alquanto evidente – si legge nelle carte dell’inchiesta – che Ida Giulia Presta sia stata favorita nell’ambito della selezione, come risulta dal fatto che gli indagati, sebbene abbiano contezza di certi aspetti sulla candidata Presta, che non apprezzano dal punto di vista professionale, si sono attivati al fine di assicurarsi il suo utile inserimento in graduatoria”.
Gli indagati sono da ritenersi innocenti in quanto il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, fino ad eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
Foto di copertina: università di Reggio Calabria