Lunedì 18 ottobre 2021 – “Il reddito minimo o salario universale , affinché ogni persona in questo mondo possa accedere ai beni primari di della vita” è stato l’appello di Papa Francesco ai movimenti popolari.
Una battaglia giusta ed equa quella sul salario universale e sulla riduzione della giornata lavorativa, che la Cgil sostiene ormai da anni.
Lo ricorda il segretario regionale del sindacato di Basilicata, Angelo Summa.
“Questi temi – afferma – sono prioritari per la Cgil nel confronto con il Governo. E’ compito dei governi, infatti, stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità.
Redistribuzione che non deve essere un peso a carico della classe media che generalmente è quella che soffre di più durante le crisi economiche e sociale.
Quanto alla riduzione della giornata lavorativa, – precisa Summa – occorre analizzarla seriamente per comprendere in che maniera intervenire per una sua riduzione.
Nel XIX secolo – Summa fa proprie le parole di Papa Francesco – gli operai lavoravano 12, 14 e 16 ore al giorno e quando conquistarono la giornata lavorativa di 8 ore non si verificò il collasso del paese, come fu erroneamente minacciato dai alcune forse politiche conservatrici e da diversi portatori di interessi economici.. Pertanto, lavorare un numero inferiore di ore per consentire a tutti l’accesso al lavoro è aspetto da esplorare con urgenza .
In Europa ci sono già alcune realtà che applicano modalità di reddito universale e riduzione dell’orario di lavoro che comporta un aumento della circolazione di beni e servizi della capacità di spesa soprattutto per le famiglie medie.
Lavorare meno per lavorare tutti, si diceva un tempo, oggi definito “Fair Working”- lavoro sostenibile-, aumenta le possibilità di accesso al lavoro, diritto cardine della Costituzione Repubblicana, compresso dalle pretese del mercato.
Un schema di approccio al lavoro sostenibile – sostiene il segretario regionale della Cgil di Basilicata – avrebbe una serie di vantaggi immediati quali: la diminuzione dei livelli di stress con riduzione degli incidenti sul lavoro – ormai un bollettino di guerra -, un calo dell’inquinamento e una riappropriazione del tempo libero e dei rapporti umani con effetti positivi della crisi sociale ormai in atto.
“Dobbiamo dare ai modelli socio-economici un volto umano” più che un messaggio Papa Bergoglio – conclude Summa -ci pone di fronte alla responsabilità di ciascuno, cui non è più possibile sottrarsi”.