Lunedì 15 giugno 2020 – “Nel 2018 il Ministero dell’Interno nell’ambito del recupero dei beni sequestrati alla mafia finanziò, su proposta del Comune di Palazzo San Gervasio, un progetto per la realizzazione di un Centro Antiviolenza e Centro Rifugio. A distanza di due anni nessun intervento di ristrutturazione dell’immobile e’iniziato. Il rischio di non utilizzare a pieno il finanziamento accordato si presenta concreto”.
A denunciarlo è Pietro Simonetti del Coordinamento Tavolo Nazionale Anticaporalato del Ministero del Lavoro.
“Il Centro antiviolenza rappresenterebbe, se concretizzato e ultimato, – afferma Simonetti – una utile struttura da inserire nella rete nazionale per combattere anche la tratta delle donne migranti che, specialmente nell’area del Bradano e Metapontino, si manifestano durante la raccolta dei prodotti agricoli e nei siti informali”.
La misura finanziata al Comune di Palazzo con il Pon Legalità (un milione di euro ) è un intervento collegato ad azioni previste nel Piano Nazionale Anticaporalato ed è quindi necessario superare i ritardi accumulati e procedere con urgenza alla ristrutturazione dell’immobile e all’ apertura del Centro.
Dato inizio del progetto 2 luglio 2018. Durata 23 mesi.
Al momento nulla è stato fatto. La struttura sequestrata ad un mafioso della zona (foto di copertina) ha bisogno di essere completamente ristrutturata. Dopo due anni c’è da chiedersi se la somma messa a disposizione sia ancora sufficiente.
Altra domanda: perchè tutto si è fermato? Chi risponde?