Sabato 16 maggio 2020 – Maurizio Bolognetti, segretario regionale dei Radicali Lucani, torna su quanto verificato il 7 maggio scorso quando, davanti alla sede Rai di Potenza, tenne una manifestazione di disobbedienza civile (foto di copertina).
“La Questura – ricorda Bolognetti – conferma che una manifestazione non rientra tra le attività autorizzate dai DPCM governativi e quindi, come previsto, ha proceduto prima a multarmi per la violazione del DL 19/2020 e poi a denunciarmi per la violazione dell’art. 18 comma 5 del T.U.L.P.S.
La mia decisione di manifestare a Potenza per porre la questione del diritto alla conoscenza e dell’attentato contro i diritti politici dei cittadini è stata, quindi, come previsto e preannunciato – precisa ancora Bolognetti – un’azione di disobbedienza civile volta a nutrire quello che potremmo definire, volendo mutuare una delle voci dell’ultima autocertificazione governativa, “uno stato di necessità”. La necessità di difendere ciò che dà forza, contenuto e sostanza alla parola democrazia.
Ciò detto, devo necessariamente ripetermi: perché quel che vale a Potenza non vale a Roma?
Come risulta evidente dal comunicato stampa diramato dai miei compagni del Partito Radicale, è evidente che l’iniziativa volta a commemorare la nostra Giorgiana Masi, tenutasi il 12 maggio a Roma, è rubricabile alla voce manifestazione.
Con una differenza: a Potenza manifestava una sola persona, a Roma di certo più di una.
Domanda: come mai, allora, la Questura di Roma non ha operato in sintonia con le decisioni prese a Potenza e abbondantemente documentate da una lunga diretta Facebook?
Perché quel che vale a Potenza non vale a Roma?
Vorrete convenirne, la domanda ci sta tutta.
Il Ministro degli Interni Lamorgese – chiede Bolognetti – ha qualcosa da dichiarare?”.