“Il giorno dopo una competizione elettorale è sempre occasione per riflettere su quanto accaduto. Molti festeggiano per i risultati ottenuti ed altrettanti, pur avendo perso, provano a trovare nelle righe della sconfitta una lettura favorevole per sfuggire alle proprie responsabilità. La sconfitta per il Partito Democratico è netta e senza appello, un risultato elettorale al di sotto delle aspettative e non in linea con il dato nazionale”.
Lo afferma il Segretario cittadino di Potenza, Donato Pessolano.
“È innegabile – aggiunge Pessolano – che gli elettori, preferendo altre proposte politiche, chiedono al partito un profondo cambio di rotta, nei modi di interpretare le richieste dei cittadini, nella capacità di aggregare e partecipare, ma soprattutto nelle regole di convivenza e di rispetto dei ruoli e delle idee. È giusto aprire una discussione seria e profonda all’interno del partito cittadino che può richiedere anche l’azzeramento delle cariche, a cui però deve precedere un altrettanto seria ed ormai improrogabile presa d’atto da parte di tutti i maggiorenti regionali e provinciali. Sarebbe troppo semplice imputare il risultato elettorale negativo alla sconfitta di un singolo gruppo, che arriva peraltro a rivestire un incarico nel partito molto dopo le scelte che, a monte, hanno condizionato questo esito”.
“Non sfuggo alle mie responsabilità – aggiunge – ma ricordo a me stesso che un pezzo importante di classe dirigente, proprio nel momento di maggiore difficoltà nei giorni che hanno preceduto l’inizio della campagna elettorale, ha fatto prevalere le logiche di personalismo e di disimpegno tattico piuttosto che anteporre a ciò una candidatura certamente difficile ma necessaria per il bene di questo partito”.
“Ho conosciuto molte persone per le quali vale la pena resistere e andare avanti, che sentono il desiderio di partecipare liberamente per condividere una visione e portare il proprio contributo alla discussione; non ho invece ritrovato quei dirigenti che avrebbero invece l’obbligo politico e morale di metterci la faccia per primi. Mi riferisco a tutti quanti hanno avuto o esercitano ancora un ruolo o un mandato elettorale, dai deputati ai consiglieri comunali, passando da ogni singolo dirigente di partito che fino a poco tempo fa sgomitava per definirsi classe dirigente di questo partito”, ha concluso Pessolano.