L’interessato non ha avuto ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma l’Avis Regionale di Basilicata, con un comunicato stampa, non ha indugiato ad informare l’opinione pubblica che il collegio nazionale dei probiviri dell’associazione ha deciso di “condannare il comportamento dell’ormai ex presidente dell’Avis Comunale di Potenza, Nicola Stigliani (nella foto di copertina), infliggendogli l’allontanamento dall’associazione per 24 mesi” senza spiegarne i motivi.
E già questo la dice lunga sul comportamento di chi “alla luce delle decisioni nazionali – leggiamo nel comunicato stampa – auspica che si mettano da parte polemiche, preconcetti e retropensieri e si lavori tutti insieme per il bene dell’associazione”.
Intanto, nel comunicato stampa si dice una cosa non esatta: che la sentenza dei probiviri nazionali sia inappellabile. Lo sa bene il neo presidente dell’Avis regionale, Rocco Monetta, avvocato, che così non è: si può ricorrere al giudice ordinario.
E quanto farà Nicola Stigliani su sollecitazione dei dirigenti della sezione di Potenza dell’Avis che, nel confermare la totale fiducia nei suoi confronti, lo invitiamo “ad adoperarsi in tutti i modi e in tutte le sedi consentitegli per far valere le proprie ragioni, dato che, contrariamente a quanto affermato nel comunicato di Avis Basilicata, il lodo non è inappellabile”.
In una nota a firma del vice presidente dell’Ais di Potenza, Anthony Clementi, si esprime anche il rammarico “che il tentativo di riappacificazione e di voler cambiare pagina proposto proprio dal Presidente Stigliani all’assemblea comunale del 4 febbraio non sia stato colto da chi, invece, ha continuato nella vicenda.
Ricordiamo, infatti, che in quell’occasione – prosegue Clementi – il Presidente Stigliani propose all’assemblea, pur ribadendo dubbi sulla gestione di alcune somme di denaro e pur riconoscendo la non titolarità del Collegio dei Probiviri ad esprimersi su un provvedimento assembleare di espulsione di De Asmundis e Landro (riabilitati definitivamente dai probiviri nazionali – n.d.r.), di non ricorrere alla magistratura ordinaria.
La proposta, accolta all’unanimità dall’assemblea, nasceva dall’esigenza di interrompere un percorso che, scaturito dalla mancanza di risposte a domande legittime, aveva finito tuttavia per ledere il buon nome dell’Associazione, a causa anche di un eccessivo riscontro mediatico, strumento a quanto pare ancora utilizzato.
Prendiamo atto, quindi, che – conclude Clementi – alcune persone non hanno voluto recepire la volontà dell’assemblea potentina di voltare pagina. Prendiamo altresì atto che la nuova dirigenza regionale non si discosta, per modi e contenuti, dalla precedente”.
Alla luce di quanto leggiamo, temiamo che “l’annosa vicenda” – come viene definita nel comunicato stampa dell’Avis regionale – che ha contrapposto i dirigenti dell’Avis non sia affatto conclusa, considerando anche gli strascichi polemici causati dal “balletto” di regolamenti registratosi in occasione delle elezioni per il rinnovo delle cariche associative.