Si è svolta poco fa, presso la Sala Verrastro, in via Anzio, la conferenza stampa convocata dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, per illustrare le motivazioni che hanno indotto la giunta regionale a deliberare la chiusura temporanea del Centro Olio di Viggiano, in seguito alle inadempienze di Eni rispetto alle prescrizioni regionali.
Presenti all’incontro con i giornalisti, anche il vicepresidente della giunta regionale, Flavia Fanconi, gli assessori all’Ambiente, Francesco Pietrantuono e alle Politiche agricole, Luca Braia, i dirigenti generali di Arpab, Edmondo Iannicelli e della Presidenza della giunta, Vito Marsico, il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, i consiglieri regionali Cifarelli, Giuzio, Spada, Castelgrande, Pace, i sindaci Imperatrice di Grumento Nova e Cicala di Viggiano.
“Dopo una serie di prescrizioni del Dipartimento Ambiente e dell’Arpab e dopo le diffide regionali, siamo arrivati all’incontro in Prefettura alla vigilia di Pasqua – ha detto Pittella – In quella sede, la giunta da me guidata ha deciso di deliberare la sospensione delle attività del Cova, difronte alle inadempienza e ai ritardi di Eni”. “Abbiamo provveduto – ha proseguito il governatore – a ricontestualizzare le stesse prescrizioni iniziali, dal momento che si è verificata una propagazione della contaminazione”.
Propagazione che, come ha spiegato il presidente dell’Arpab, Iannicelli, ha superato l’ultima barriera idraulica avanzando verso la Statale, prima della zona ‘Fossa del lupo’. “I dati – ha aggiunto Iannicelli – dimostrano una contaminazione cinque volte superiore alla soglia di contaminazione”.
“Questo – ha aggiunto Pittella – ci ha messi nella condizione di dover assolutamente scongiurare che l’inquinamento arrivasse all’Agri e da lì anche oltre. Siamo intervenuti, tra l’altro, anche perché Eni non ha provveduto, come da prescrizione, a svuotare il serbatoio ancora pieno”.
“La nostra valutazione, dunque – ha ammesso Pittella – ha fatto sì che il principio di precauzione e la preoccupazione per l’ambiente e per la salute, passassero attraverso un atto molto forte come la sospensione. A chi ci chiede come mai queste azioni siano state messe in campo in questo momento, rispondiamo che oggi si sono verificate le circostanze per cui un presidente e la sua giunta sono stati chiamati a decidere. Dato che non siamo distratti e che abbiamo scelto la linea del rigore, seguiremo responsabilmente il solco tracciato dalle nostre azioni e andremo avanti”.
La sospensione sarà di un tempo di 90 giorni, come previsto dalla legge, e i controlli, la verifica ed i monitoraggi – già effettuati con la collaborazione del Ministero all’Ambiente e dell’Ispra – continueranno da parte della Regione e dell’Arpab, affinché tutto ciò che è stato intimato ad Eni venga realizzato nei tempi dovuti.
“Abbiamo preso questa decisione – ha detto ancora il presidente Pittella – per evitare eventuali contaminazioni che potessero interessare tanto l’Agri che il Pertusillo: una scelta legata ad una esigenza che è quella della sicurezza del territorio e della salute dei cittadini”. “Rispetto a questa necessità – ha aggiunto – non abbiamo esitato un istante e, seguendo la cronologia degli avvenimenti, abbiamo mantenuto a tappe forzate gli impegni che chi governa con responsabilità deve recuperare alla propria azione”.
“Nelle prossime ore sul sito dell’Arpab – ha annunciato – pubblicheremo tutti i dati utili ed i risultati delle nostre attività ed azioni di verifica: i cittadini hanno infatti il diritto di conoscere tutto quello che metteremo in campo per la loro tutela. La nostra – ha concluso il governatore – continuerà ad essere una linea di estremo rigore”.
Le dichiarazioni del presidente Pittella