A conclusione di prolungate indagini, nella mattinata odierna, a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Potenza, il personale della Squadra PG del Commissariato di Melfi, ha tratto in arresto il menfitano Antonio Bevilacqua, classe 1971, pluripregiudicato, per il reato di estorsione continuata.
L’indagine ha avuto inizio nel mese di giugno scorso quando erano state accertate alcune movimentazioni di denaro “sospette” da parte del suo complice, Pietro Iacullo, classe 1962, che in pochi giorni era stato beneficiato di diversi vaglia postali inviati da una persona di Lecce per un valore complessivo di 8.000,00 euro. Dopo una serrata attività investigativa è emerso che il Bevilacqua, vero promotore delle condotte criminali, aveva ideato uno stratagemma che in poco tempo gli aveva consentito di estorcere diverse migliaia di euro a diversi soggetti. Infatti l’uomo, individuate le vittime, acquisiva i loro numeri di telefono su chat erotiche o simili, dopo essersi presentato ora come un fantomatico avvocato ora come un rappresentante dell’Arma.
Le accusava falsamente di aver contattato alcuni minorenni e di avergli fatto delle avance sessuali, poi, con minacce, approfittando della loro vulnerabilità, le costringeva a fare dei versamenti di denaro tramite l’invio di vaglia postali che il suo complice aveva il compito di prelevare presso l’ufficio postale di Melfi.
Dall’attività info-investigativa, in particolare, emergeva come le vittime, prese di sorpresa e sovente in preda al panico, nonostante evidenziassero il loro stato di bisogno, fossero costrette a pagare il denaro a titolo di un ipotetico risarcimento o per il pagamento di spese legali, al fine di evitare presunte azioni giudiziarie per pedopornografia e l’inevitabile discredito sociale conseguente.
Lo stratagemma, che ha permesso ai due indagati di estorcere in pochi mesi almeno 19.000 euro, è stato interrotto, dopo che gli uomini del Commissariato di Melfi hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, il complice I.A., che è stato sorpreso a ritirate parte del provento inviatogli da un insegnante in pensione della provincia di Avellino, che era incappato nelle maglie dei due versando alcune migliaia di euro. Sono stati anche recuperati 3.500 euro (che saranno restituiti ad una delle vittime).
Antonio Bevilacqua si trova attualmente in carcere; il suo complice, Pietro Iacullo, è ai domiciliari. I due dovranno rispondere di 4 episodi di estorsione consumata e di diversi tentativi di estorsione.