Insomma, per dirla in termini sportivi, una partita amichevole, come era giusto che fosse in una festa di piena estate organizzata dal Pd.
Sia chiaro: non che gli argomenti affrontati non fossero importanti. Anzi: la situazione interna al Pd che probabilmente, sia a livello nazionale che locale, vive una delle stagioni più turbolenti. La questione Mezzogiorno che non consente più di attendere, con il Governo che sembra essere vittima di… uno strabismo che lo porta a guardare solo o soprattutto al nord. Il problema trivelle.
Argomenti che soprattutto il presidente della Giunta Regionale di Basilicata ha affrontato con piglio, ben consapevole che l’uditorio (presenti molti consiglieri regionali, l’on. Chiurazzi, l’assessore Franconi, dirigenti di enti e tanti imprenditori turistici della zona), sebbene in un clima vacanziero, si attendeva risposte precise. E il presidente Pittella non ha deluso.
Iniziamo dal Pd.
Che non corra buon sangue tra il Presidente della Regione ed una parte autorevole del Pd lucano è cosa risaputa e confermata dalle ultime schermaglie estive. Pittella è stato chiaro. Condividendo quanto affermato anche dal suo omologo pugliese, Emiliano, ha detto a chiare lettere che non si può mediare all’infinito; l’appello all’unità è fondamentale ma bisogna superare le contraddizioni come sta accadendo per l’Italicum: prima si vota, poi ci si tira fuori, contestando il Governo. Andando avanti in questo modo – ha detto Pittella – si sfilaccia ancor più il rapporto con il paese che ha bisogno del Pd, partito che tutti criticano ma del quale nessuno può fare a meno. A settembre molti nodi verranno al pettine in un clima che si preannuncia molto caldo.
Questione trivelle, un tema molto sentito soprattutto dalle popolazioni della costa jonica.
Pittella ha ricordato che da assessore al turismo fu impegnato, insieme ai presidenti di Calabria e Puglia, alla redazione di un accordo che fu sottoscritto dalle tre regioni e condiviso dagli operatori turistici della zona. Un accordo che va riempito di contenuti che – ha ribadito con forza – “sono inconciliabili con le trivellazioni”. Insieme ad altri 6 presidenti di regioni ci opporremo – ha aggiunto – alle decisioni del Governo, con il quale comunque si vuole interloquire. Se non si otterrà nessun risultato, si andrà in consiglio regionale e s’indirà il referendum senza alcuna fuga in avanti. Su questa vicenda – ha concluso Pittella – non si scherza.
Mezzogiorno.
In pena sintonia con il presidente della Puglia, Emiliano, Pittella ha sollecitato una maggiore attenzione del Governo centrale al sud, una questione della quale si discuterà in un prossimo incontro a Bari. Per un rilancio del Mezzogiorno bisognerà rivedere la legge di stabilità, ha detto Pittella, il quale ha fatto riferimento anche alle questioni interne alla Basilicata, in tema di infrastrutture, di accolta differenziata (siamo ancora al 35% ha ricordato, un dato che mal si concilia con le potenzialità turistiche e naturalistiche della Basilicata) e al ruolo stesso della regione, che può divenire, per la sua posizione strategica, “collante” – ha detto – delle altre del Sud.
Un abbraccio tra i due presidenti ha concluso un confronto che molti si attendevano più “vivace” ma la verità è che Pittella ed Emiliano viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda. E se è vero che l’unione fa la forza, non c’è che da ben sperare.
Nino Cutro